PELLE BACIATA DAL SOLE? ATTENZIONE
Quando si pensa all’estate, l’associazione con il mare e il sole è spontanea e naturale. È proprio con l’arrivo della bella stagione che avvertiamo il bisogno di liberare la pelle dagli indumenti, che per mesi l'hanno coperta, e trovare ristoro col calore del sole e ricaricarci. Nonostante il forte desiderio di caldo e di giornate all’aria aperta, viso e corpo necessitano di un’accurata preparazione al sole. Durante la stagione invernale la nostra pelle, oltre ad essere coperta, è stata “stressata” dal freddo e dai fattori ambientali. Pertanto, la prima cosa da fare, in previsione di una futura abbronzatura, è favorire il turnover cellulare con un’esfoliazione, più delicata e leggera se si tratta del viso, più profonda ed intensa in caso riguardi il corpo.
Come possiamo aiutarci?
L'alimentazione gioca un ruolo importante in questo: carote, pomodori, albicocche, melone e verdura a foglia verde sono ricchi di betacarotene, per cui, oltre a stimolare la sintesi della melanina, preparano la pelle all’abbronzatura. Qualora non siano sufficienti gli alimenti, ricorriamo agli integratori alimentari mirati, da assumere almeno un mese prima dell’esposizione al sole ma anche durante. Ne basta una compressa subito dopo il pasto principale, in modo da farla assorbire con il cibo e non andare a creare fastidio e pesantezza allo stomaco, per garantirsi
un’abbronzatura più intensa e duratura ma soprattutto senza discromie.
Siamo soliti distinguere gli integratori solari in:
- Stimolatori di melanina, a base di tirosina, che aumentano la produzione di melanina nel corpo conferendo intensità e tono all’abbronzatura.
- Integratori a base di betacarotene, precursore di vitamina A, che a sua volta, stimola la sintesi di collagene e lotta contro l’invecchiamento cutaneo.
- Antiossidanti, con acido alfa lipoico, resveratrolo e flavonoidi, che aumentano la resistenza al sole prevenendo però eritemi e scottature.
L’esposizione dovrà essere graduale e iniziare almeno un mese prima delle vacanze estive, l’ideale sarebbe approfittare di tutti i weekend liberi, a partire dalla primavera, per cominciare a dorare la pelle con le dovute precauzioni: le solite. Non devono mai mancare il giusto fattore solare e un ottimo dopo sole, che abbassa la temperatura del corpo accaldatosi e ristora la pelle con i suoi attivi rinfrescanti.
Occhio al sole di città.
Associato a smog e inquinamento, il sole di città è quello più aggressivo, l’esposizione involontaria, infatti, è rischiosa per la pelle e le scottature e, per questo, meriterebbe la stessa attenzione che usiamo quando andiamo al mare o in alta montagna. Abbiamo detto che lo scrub è il primo passo per ottenere
un’abbronzatura perfetta, d’altronde la pelle pulita è più sana e più difesa. Da qui l’importanza di un detergente che non indebolisca la naturale barriera difensiva della pelle. E per il viso, struccarsi bene la sera e rimuovere tutte le sostanze inquinanti, accumulatesi sulla pelle, è un gesto fondamentale. Anche la secchezza cutanea è nemica del sole perciò diventa necessario, dopo un’accurata detersione, procedere ad idratare e nutrire la pelle del viso e del corpo.
Quali sono i rischi al sole?
Esporsi al sole, senza l’adeguata preparazione, in maniera prolungata e persistente, oltre che affrettata, fa sì che i melanociti, ancora a riposo dall’inverno, “impazziscono” e non riescono a rispondere agli attacchi esterni provenienti dall’attivazione della melanina. Il pigmento, che conferisce il colorito alla nostra pelle, funziona come un filtro e impedisce che i raggi UV provochino danni alla pelle. Necessitando, però, di alcuni giorni per distribuirsi in modo uniforme nel tessuto epiteliale, accade che arrivino prima le scottature, perché la pelle ha accumulato ben poco pigmento e non è pronta per difendersi dal sole. Il rischio varia a seconda del fototipo di appartenenza, colorito chiaro di pelle, occhi e capelli è naturalmente il più predisposto. Una possibile reazione cutanea alla luce solare è influenzata anche dalla quantità di raggi UV assorbita e, siccome si stimato che la maggior quantità di essi si concentra dalle 10 alle 16, diventa importantissima l’ora del giorno in cui ci si espone.
E quali i benefici?
Le radiazioni ultraviolette favoriscono la sintesi di vitamina D, necessaria per la corretta mineralizzazione ossea e il sistema immunitario. Anche il sonno e il buonumore beneficiano di elioterapia perché il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali ne regola i ritmi, alleviando dolori reumatici e favorendo il rilassamento di muscoli e pelle. Inoltre, una moderata esposizione solare aiuta alcune malattie dermatologiche come Acne, Eczema, Dermatite Seborroica e Psoriasi, già trattate da noi sul blog, in altri articoli.
Come proteggerci? Spf o fattore di protezione solare?
Nessuna crema può proteggerci al 100% dalle radiazioni solari e dai danni che possono arrecare a chi esagera. Tant’è vero che in Europa sono sparite le diciture fuorvianti di “schermo totale” o “waterproof” e sono state introdotte scale standard per indicare i filtri solari, in modo che il consumatore possa confrontare prodotti diversi senza perdersi in sigle sconosciute. Per evitare una serie di numeri, dal valore più commerciale che sanitario, è stato posto un limite massimo di 50 e le categorie sono: protezione bassa (da 6 a 10), media (15-25), alta (30-50) e molto alta (50+). Sono i raggi UVA, che penetrano più in
profondità nella pelle, a lungo sottovalutati ma diventati di fondamentale importanza quando si parla di protezione solare, tanto che le aziende serie hanno dato spazio alla protezione UVA in tutti i loro prodotti, pur riconoscendo che il filtro solare migliore sia quello ad ampio spettro con dicitura UVA e UVB, perché entrambi dannosi. Ogni tipologia di pelle richiede un fattore di protezione adeguato. Occhi, incarnato e capelli, abbiamo visto, costituiscono il cosiddetto Fototipo a cui attenersi. Restano fondamentali le vecchie regole dello stare all’ombra nelle ore più calde, usare anche cappello, occhiali da sole e altri capi d’abbigliamento. Per i più piccoli va limitata l’esposizione diretta fino ai 3 anni, e per i prodotti solari è importante che siano resistenti all’acqua e che vengano riapplicati dopo il bagno, una sudata o il passaggio dell’asciugamani, e che il filtro sia il più alto possibile. Vanno evitate le scottature sulla pelle, che “memorizza” il danno e oltre all’invecchiamento cutaneo, eritemi o danni oculari, sviluppa col tempo anche alcune forme di tumore.
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